Cara fontana, nel ’29 sei nata,
davanti al frontespizio c’è la data.
I cunicoli dietro di te i vecchi spesso ricordano,
con i più giovani ne parlano.
Sempre “fontana ‘i Cannuoli” ti hanno chiamata,
per molto tempo, però, ti hanno dimenticata.
I “panni” venivano a lavare le nonne,
molti erano gli incontri tra uomini e donne.
Era bello vedere le mamme che, con le conche in testa,
prendevano l’acqua anche nei giorni di festa.
Hai fatto bere un po’ tutti,
paesani, vacanzieri e farabutti.
È venuto a trovarti qualche monello,
in compagnia o da solo, a farsi lo spinello.
Per un lungo periodo intorno a te erbacce e spazzatura,
ma finalmente è giunto il giorno che di te si sono presi cura.
Giovani e padri di famiglia con gran sudore insieme hanno lavorato,
ora è piacevole vederti pulita e con il volto rinnovato.
La Natività, rappresentata in questo paese,
ti ha dato più luce in questo mese.
In futuro l’acqua potabile sarà
e dai tuoi seni ancora tanta gente si disseterà.
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